LA XANTIA PHASE 1

La Citroën Xantia, nata in collaborazione con il centro stile Bertone, fu presentata alla stampa nel dicembre 1992. I primi studi iniziarono nel 1987 e il progetto, denominato “X1”, portò in strada i primi esemplari di preserie nell’estate del 1992. Costruita nello stabilimento francese di Rennes in Bretagna, la nuova Citroën, moderna ed elegante, fece invecchiare di colpo il best seller BX, sulle strade oramai da più di un decennio e con un design molto legato agli anni ‘80. Il suo design fluido ed armonioso, ispirato in parte alla sorella maggiore XM (anch’essa di Bertone), era in netto contrasto con quello angolare e spigoloso della BX che andava a sostituire.

Come tutte le Citroën di alta gamma, anche la Xantia (segmento D) beneficiava di un ottimo coefficiente di penetrazione dell’aria (CX) che contribuiva positivamente su prestazioni e consumi. Dalla BX, la Xantia ereditò il portellone posteriore, molto apprezzato dalla clientela, cosi’come il capiente bagagliaio di 480 litri.

L’interno della Xantia sorprese positivamente in quanto ritenuto fin da subito moderno e con un grado di finiture e materiali migliori della BX e per alcuni componenti anche della XM. Dal punto di vista della dotazione venne proposto l’ABS, già lanciato in opzione sulle ultime BX, l’airbag e le cinture di sicurezza  con pretensionatore,una vera e propria novità.

Le linee armoniose del cruscotto della Xantia, inizialmente completato con un particolare maniglione di appoggio per il passeggero, sono in linea con i tempi ma è sulla strada che la nuova Citroën si distinse dalla concorrenza. Si apprezzò fin da subito il suo elevato comfort dovuto alle raffinate sospensioni idropneumatiche, che contraddistinsero in passato dei mostri sacri dell’automobilismo come DS , CX e SM, e alla qualità dei materiali interni.

La Xantia ha iniziato ufficialmente la sua carriera nel marzo 1993, con 3 finiture: X, SX e VSX. Inizialmente, sono disponibili solo i motori a benzina. Alla base della gamma si trova il 1.6 di 89 cv, salendo troviamo il 1.8 di 103 cv e al top un 2.0 8v di 123 cv, declinato anche nella versione 16 valvole che sviluppa ben 155 cv. Solo la versione VSX adotta la nuova sospensione Hydractive II di serie.

Sviluppo della gamma

Dopo il lancio, la gamma Xantia venne rapidamente migliorata.

Così, nel giugno 1993 apparvero a listino le prime xantia con motori diesel: il 1.9D aspirato da 71 CV e il 1.9 TD da 92 CV; motori già ampiamente apprezzati sulle ultime BX per la loro robustezza ed economicità. Nel luglio dello stesso anno la Xantia venne proposta anche con cambio automatico in abbinamento a tutta la gamma di motori, escluso il 1.6. Il diesel stava iniziando a guadagnare sempre più importanza sul mercato automobilistico europeo e il suo arrivo a listino rappresentò una tappa molto importante nello sviluppo della gamma.

I primi mesi di vita della Xantia furono molto positivi: l’auto sostituì bene la BX, l’ultima delle quali, ormai obsoleta, uscì dalle catene di montaggio nel 1994. Fu proprio quell’anno, precisamente a luglio, che la Xantia fu oggetto della prima evoluzione stilistica: la piccola griglia anteriore fu ridisegnata portando il simbolo della Citroën, il Double Chevron, dalla sua posizione sul cofano al centro della calandra, rendendola più moderna, soprattutto in vista del lancio della cugina Peugeot 406.

La Xantia Activa

Nel dicembre 1994 Citroën lanciò una nuova super versione della Xantia: la Activa. Se esternamente l’auto poteva sembrare simile ad altre Xantia, la sua tecnologia fu in realtà ampiamente rivista. Prima di tutto il nuovo sistema antirollio SC-CAR, il quale permetteva di entrare in curva limitando drasticamente il rollio grazie all’aggiunta di due martinetti all’Hydractive II che impediva al rollio di superare lo 0,5%, caratteristica unica nel panorama automobilistico. In secondo luogo montava pneumatici specifici e sotto il cofano fu proposto per questa versione solo il motore 2.0 benzina 16 valvole da 150 CV.

Questa eccezionale maneggevolezza andava a discapito del comfort reale della macchina, poichè la faceva risultare lievemente più rigida, ma le garantiva una tenuta di strada unica ed una percezione di stabilità mai apprezzata prima. A prima vista era difficile riconoscere una Xantia Activa ma oggi l’appassionato saprà sicuramente distinguerla per la presa d’aria anteriore specifica per i motori “grandi” . Vero e proprio veicolo di alta gamma, la Xantia Activa aveva un interno più rifinito, simile a quello della versione Exclusive.

Nel luglio 1995 la gamma di motori fu ulteriormente sviluppata: apparvero il 1.8 16V di 112 CV e 2.0 16V di 135 CV, quest’ultimo andava a sostituire il 2.0 16V di 150 CV. Successivamente arrivò anche il 2.0 turbo CT da 150 CV dell’XM, offerto solo in abbinamento alle versioni VSX e Activa; la TCT era riconoscibile, oltre che per il logo specifico sulle porte, anche per il doppio terminale di scarico. Sul lato diesel, la gamma si ampliò con un poderoso 2.1 TD da 110 CV; per i modelli dotati degli ultimi 2 motori citati fu studiata una presa d’aria anteriore più ampia per favorire il raffreddamento ed inoltre venne adottata una nuova culla anteriore per ospitare la nuova meccanica ed uno spoiler anteriore ridisegnato. Più tardi, anche sulle Xantia V6 benzina verrà montato questo pannello frontale specifico.

La versione Break

Nel settembre 1995 la gamma Xantia si sviluppò ulteriormente con l’arrivo della versione station wagon denominata Break, che andava a sostituire la BX Evasion di fine serie, mantenendo comunque invariata la straordinaria abitabilità della berlina.

La Xantia Break aveva un bagagliaio più grande che raggiungeva i 512 litri, ben 32 in più rispetto alla berlina. A differenza delle sue concorrenti, la Break, grazie alle sospensioni idrauliche, era in grado di mantenere un assetto costante indipendentemente dal carico e questo, insieme alla soglia di carico bassa, al correttore di assetto, all’ampio bagagliaio e all’ampia area di apertura dello stesso, fecero della Xantia Break una versione di successo.

Xantia V6

Nel gennaio 1997 Citroën lanciò una nuova versione di punta della Xantia: la famosa V6 col potente motore benzina 194cv con 24 valvole, disponibile solo con cambio manuale nella versione Activa e sia manuale che automatico nella versione Exclusive. Da ricordare che questo motore era disponibile sia sulla berlina che sulla Break, quest’ultima però mai proposta in versione Activa.

La doppia uscita di scarico ed il logo V6 sul portellone consentivano di differenziare esternamente una Xantia V6 dalle altre.

Inutile dire che la versione V6 era stata presentata più per una questione di immagine piuttosto che per incrementare realmente le vendite; tuttavia questo consentì alla Xantia di attirare una nuova clientela, quella poco convinta dei prezzi e / o dello stile della sfortunata ammiraglia XM.

Leggi l’articolo apparso sul Corriere Della Sera a Febbraio 1993 in occasione della presentazione della Citroen Xantia.

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